La presentazione esplora le prospettive future nel trattamento del carcinoma prostatico avanzato. Si evidenziano nuove terapie in sviluppo (PROTACs, BiTEs, CAR-T, radioligandi, ADCs), biomarcatori (PTEN loss) e strategie di combinazione (es. Lu-PSMA + immunoterapia)
La PET PSMA è lo strumento più sensibile per individuare recidiva biochimica (BCR) del carcinoma prostatico, specialmente nei pazienti ad alto rischio. Il tasso di positività cresce con PSA e può influenzare significativamente le decisioni terapeutiche. Tuttavia, la sua appropriatezza dipende da fattori clinici (PSA, ISUP, aspettativa di vita)
La presentazione tratta la gestione della recidiva biochimica (BCR) del carcinoma prostatico ad alto rischio. Vengono discusse definizioni cliniche, il ruolo dell’imaging con PSMA-PET nella stadiazione precoce e le opzioni terapeutiche: RT, ADT ± ARSI, intensificazione o de-intensificazione
La presentazione analizza la gestione ottimale dei campioni per test genetici e biopsia liquida nel carcinoma prostatico. Evidenzia criticità nella qualità dei tessuti archiviati, vantaggi e limiti del ctDNA (frazione bassa, falsi negativi/positivi), e propone soluzioni pratiche
La presentazione illustra le evidenze cliniche a supporto della radioterapia prostatica nei pazienti con mHSPC a basso volume. Studi come HORRAD e STAMPEDE mostrano un beneficio di sopravvivenza. La PSMA-PET migliora la stadiazione. Trial recenti esplorano RT locale e SBRT mirata anche in setting oligometastatico. La RT si conferma efficace, ben tollerata e con impatto positivo su QoL.
La presentazione analizza il ruolo della PET PSMA nella stadiazione del carcinoma prostatico metastatico (mHSPC) de novo. La PET PSMA consente una valutazione più accurata del volume di malattia rispetto all’imaging convenzionale, riducendo errori di classificazione e migrazione di stadio. La maggiore precisione ha impatto su prognosi, scelte terapeutiche e gestione clinica, specie nei casi di basso volume apparente.
Caso clinico di carcinoma prostatico metastatico (mHSPC) ad alto volume in un uomo di 67 anni. Diagnosi tramite imaging convenzionale e PET PSMA. Trattamento con tripla terapia: ADT, docetaxel e darolutamide, con risposta profonda (PSA minore di 0.02). Gestione di tossicità, radioterapia complementare, mutazione BRCA2. Buone condizioni cliniche a un anno dall’inizio della terapia.
caso clinico di un paziente con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC): la storia naturale della malattia, le strategie terapeutiche e le opzioni di trattamento disponibili. Il percorso clinico del paziente viene analizzato in un'ottica multidisciplinare, evidenziando l'importanza della personalizzazione delle terapie per ottimizzare la sopravvivenza e la qualità della vita.
Il carcinoma prostatico metastatico ormonosensibile si manifesta in forme diverse in base al volume, al numero di metastasi e ai profili molecolari. Nella presentazione si analizzano le opzioni di terapia doppia e tripla, enfatizzando l’importanza della stratificazione dei pazienti e la scelta del trattamento in funzione delle caratteristiche genetiche.
La presentazione si concentra sulla stadiazione e trattamento del carcinoma prostatico metastatico ormonosensibile (mHSPC) attraverso l’uso della PET PSMA, dimostrando come questa tecnologia offra maggiore precisione rispetto all’imaging convenzionale per identificare metastasi locali e a distanza.
La presentazione esplora le nuove terapie per il carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione, con un focus sulla scelta personalizzata dei farmaci in prima linea e sull'uso di combinazioni terapeutiche come ARPI e PARPi per pazienti specifici.
La presentazione esplora il futuro della medicina integrando l'approccio basato sull’evidenza (EBM), la medicina narrativa (NBM) e l’intelligenza artificiale (AIBM).
La presentazione affronta il tema della ripresa biochimica di malattia nel carcinoma prostatico, analizzando la variabilità del decorso, le opzioni terapeutiche per le sole recidive di PSA e le strategie di trattamento, inclusi i test genomici e la radioterapia di salvataggio.
Questo episodio illustra le diverse tossicità neurologiche degli ARPI nel trattamento del tumore prostatico, come deterioramento cognitivo, crisi epilettiche e disturbi psichiatrici.
La terapia radiometabolica rappresenta oggi una delle frontiere più promettenti nella gestione dei tumori, in particolare del carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC).